IL PARCO DELLE BUFALE – Per chi vuol dedicare tempo e risorse allo “studio di processi di produzione di energia da fonti non convenzionali”, come il prof. Ferrari dell’università di Bologna, pubblichiamo il parere di un esperto sul brevetto che spiega le reazioni nucleari a bassa energia, dette fusione fredda, tra atomi di nichel e di idrogeno.
Il brevetto narra lo stesso “processo” dei precedenti, però aggiunge particolari inediti. Riassunto: un anione idrogeno prende d’assalto un orbitale interno dell’atomo di nichel e ne scaccia un elettrone. Siccome pesa circa 1.800 volte di più dello scacciato, per gravità casca sul nucleo, si fonde con esso, supera d’un balzo la barriera di Coulomb, produce raggi X e un’emissione Auger (non si nega niente) e innesca reazioni nucleari a catena in tutto il vicinato. L’energia liberata cavalca verso il Sol dell’avvenir. Regia di Heisenberg, Bohr, Pauli omissis Piantelli e Focardi 1994.
A sostegno dell’azienda titolare del “processo di produzione”, l’anno scorso un azionariato popolare era stato promosso dal ricercatore (?) Roy Virgilio, secondo il quale è in corso una nuova raccolta fondi, necessaria malgrado il finanziamento di una Regione. Eppure
non vi è alcuna fisica nuova. Tutto basato e spiegato da reazioni (nucleari e chimiche) conosciute.
Quelle reazioni erano sconosciute alla custode che, vergognandosi un po’ di confessarlo, ha chiesto lumi a uno specialista. Le ha risposto, e anche ai lettori di Oggi Scienza, che con i propri risparmi intende favorire la ripresa economica e scientifica del Paese.
Fiat lux, con link redazionali.
Ithaca, New York, 21 gennaio 2013
To Whom it May Concern:
Ho letto nei dettagli il brevetto europeo EP 368 252 B1 di Piantelli, Bergomi e Ghidini, pubblicato il 16.01.2013. Parte della chimica e della fisica descritta nel brevetto ha senso: per esempio i metalli e in particolare le loro nanoparticelle assorbono un grande volume di idrogeno. Come mostra la figura 4, l’idrogeno è chemiosorbito in forma molecolare, e poi entra nel reticolo da idruro (H meno). È noto per legarsi a uno o più atomi del metallo e per entrare in cluster di atomi.
Il brevetto sarà verificato dalla comunità dopo la pubblicazione dei particolari sperimentali. Tuttavia la mia opinione da esperto è che la giustificazione teorica delle sezioni 028 e 029, a pp. 3 e 4, non ha alcun senso e non corrisponde a quanto sappiamo di meccanica quantistica, di molecole e di solidi.
(Sottolineato nell’originale perché la custode afferri il concetto.)
Gli atomi di metallo (M) e gli idruri (H) formano complessi, come dicevo, in cui le distanze tra M e H sono tipicamente di 1,7 Ångstrom. Gli idruri non possono prendere il posto di un elettrone, si legano nella maniera chimica normale verso il metallo quali basi di Lewis. Il buco potenziale descritto nel paragrafo 029 è ignoto alla comunità e contraddice le leggi fondamentali della fisica. Gli idruri non si avvicineranno mai abbastanza a una forma nucleare per effettuare una reazione: tutti i calcoli di meccanica quantistica che conosco – e conosco a fondo la letteratura – mostrano, come ho detto, una tipica distanza di equilibrio tra un idrogeno e un metallo di circa 1,7 Å (dipende dal metallo). Una vibrazione può far avvicinare l’idrogeno all’atomo del metallo, ma le barriere per portarlo molto vicino, diciamo a meno di 0,1 Å, sono gigantesche. Da una stima, direi attorno alle centinaia di elettronvolt.
Roald Hoffmann
del Baker Lab, Università Cornell, un premio Nobel per la chimica, uno dell’ACS per la chimica inorganica, un altro per quella organica, oddìo quanti omissis e poeta.
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Immagine: chemioadsorbimento/Pubblico dominio